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Chieti, emergenza idrica: ordinanza sindaco per sensibilizzare la cittadinanza al risparmio di acqua

“Problema serio e diffuso su tutto il territorio abruzzese, polemiche e contrapposizioni non risolvono, serve informazione e una mobilitazione generale”

Chieti. Per affrontare l’emergenza idrica si lavora su due fronti: quello tecnico, con il monitoraggio costante della situazione e la tempestiva comunicazione di sospensioni e riduzioni del flusso a seconda del riempimento dei serbatoi; quello informativo, con la sensibilizzazione della cittadinanza a un comportamento adeguato alla tutela della risorsa, in modo da limitarne l’uso all’indispensabile ed evitare sprechi. A tale fine il sindaco Diego Ferrara ha firmato un’ordinanza che definisce i comportamenti scorretti e incentiva un uso più responsabile, rispondendo alla richiesta di Aca fatta anche agli altri Comuni. Al contempo, al fine di fare fronte all’emergenza, ha disposto la presenza di due autobotti, una nel piazzale del parcheggio Giovanni Paolo II e l’altra a Chieti Scalo, per rifornimenti urgenti, i mezzi saranno disponibili non appena Aca darà il via libera.

“Dobbiamo fare il possibile per destinare agli usi civili il maggior quantitativo di acqua possibile, evitando così gli sprechi o un utilizzo discriminato, che diventa problematico in un momento di penuria come questo – così il primo cittadino Diego Ferrara – . Nei giorni scorsi, con la conferenza con Aca, cosa che stanno facendo anche altri Comuni, abbiamo voluto contribuire a informare la cittadinanza sulla situazione, che è gravissima, l’acqua è disponibile al 40 per cento ci ha riferito la presidente Aca Brandelli, questo anche a causa delle temperature di questi giorni, nonché per via del maggiore utilizzo. Una percentuale esigua e che va razionata, per consentire ai diversi serbatoi presenti in città di raggiungere livelli e pressione adeguati al rifornimento di tutto il territorio. Nonostante l’utilizzo di un nuovo pozzo a monte della discarica di Bussi i quantitativi restano ancora insufficienti, quindi è necessario fare tutto il possibile per risparmiare acqua. Da qui l’ordinanza. Per usi irrigui si consiglia di non usare la potabile, ma di rifornirsi, ove necessario, alle fonti pubbliche di acqua non potabile situate a Brecciarola, Fonte grande e zona Terme Romane (via Nicolini). Con gli altri colleghi sindaci uniremo le forze, perché il problema non è sentito solo a Chieti, esiste anche Pescara, San Giovanni Teatino, Spoltore e altri centri della nostra e delle province vicine e speriamo che mettere in comune disagi, conoscerli e non veicolare informazioni inesistenti, aiuti ad abbassare i toni, soprattutto sui social. Per agevolare il dialogo con i cittadini ci faremo promotori di tutte le informazioni necessarie, da quelle che riguardano il rifornimento diretto di acqua per condomini e speciali comunità territoriali (ospedali, carcere, università) che contatteremo perché possano essere rifornite direttamente (accade attraverso il riempimento dell’autoclave, con una insufficienza idrica di 48 ore stabilita dai regolamenti ERSI), nonché sui contributi per l’installazione di autoclavi, la Regione ha riaperto il bando la cittadinanza non è del tutto informata sul fatto che può richiedere l’accesso ai fondi, le domande potranno essere inoltrate al link https://www.regione.abruzzo.it/content/2deg-avviso-pubblico-contributi-acquisto-e-installazione-impianti-di-autoclave. Si tratto di possibilità di alleviare i disagi, che vanno esperite vista la gravità della situazione”.

Cosa prevede l’ordinanza:

1) Per le utenze domestiche il divieto di utilizzo dell’acqua prelevata dall’acquedotto per i seguenti usi non primari:

· Lavaggio di aree cortilizie e piazzali;

· Riempimento piscine a uso privato;

· Irrigazione di orti e giardini;

· Lavaggio domestico di automezzi e spazi esterni;

· Ogni altro utilizzo estraneo alle norme del contratto di somministrazione per forniture a uso domestico;

2) Per le utenze diverse dall’uso domestico la limitazione dei consumi dell’acqua prelevata dall’acquedotto comunale alle strette necessità per le quali è stato concesso l’allacciamento al pubblico acquedotto;

Controlli. Che l’ACA anche congiuntamente con il personale di Polizia Municipale e gli altri Agenti di Forza Pubblica, effettui controlli a campione per verificare il corretto uso dell’acqua potabile;

Sanzioni. La mancata ottemperanza alla presente ordinanza sarà punita con la sanzione amministrativa che va da un minimo di € 25,00 a un massimo di 500 euro ai sensi dell’art. 7 bis del D. Lgs. 18.08.2000 n.267.

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