Economia

Banche: cresce il numero dei comuni senza sportelli bancari

Su 305 comuni 187 sono senza filiale nel report annuale della FABI i numeri della Regione

L’Aquilala desertificazione bancaria in Italia, nel 2024 il numero di cittadini residenti in comuni privi di uno sportello bancario è aumentato di 640.282 unità rispetto all’anno precedente (+15,6%) raggiungendo quota 4.739.273 persone.

I comuni senza uno sportello bancario sono saliti da 3.180 (2023) a 3.377 (2024).

I numeri sono stati elaborati dalla FABI (Federazione Autonoma Bancari Italiani) nel report annuale che conferma il trend negativo di chiusure anche in Abruzzo.

“Nella nostra Regione, nel corso del 2024, gli sportelli dei vari istituti di credito sono passati da 407 a 395: in ogni provincia sono state chiuse 3 filiali, afferma Davide Di Basilio segretario coordinatore della FABI di Pescara/Teramo. Nel solo 2024 il numero degli abruzzesi che vivono in comuni privi di un presidio bancario è salito di oltre 22.000 unità.

L’aspetto più preoccupante è il continuo aumento dei comuni che non ha più neanche uno sportello bancario; a fine 2024 oltre il 61% dei comuni abruzzesi ne era privo; e, cosa ancor più grave, quando una banca chiude l’ultima filiale presente sul territorio spesso non lascia neanche uno sportello ATM dove poter prelevare contante o svolgere le operazioni bancarie minime.

Naturalmente i soggetti più penalizzati sono gli anziani e coloro che hanno difficoltà a spostarsi, oltre alle microimprese che sul territorio rappresentano il cuore pulsante della nostra economia.

Apprendiamo con soddisfazione che, recentemente, nella seconda riunione dell’Osservatorio sull’accesso al credito e alle imprese è stata trattata con attenzione la questione della riduzione degli sportelli; la politica può e deve svolgere un ruolo fondamentale per bloccare e nel caso provare ad invertire questo trend.

La mancata presenza di banche nei centri rende l’accesso al credito sempre più una corsa ad ostacoli per gli imprenditori e di conseguenza ne risente l’intera economia regionale; le banche sono un supporto per imprese e territori e garantiscono anche un presidio di legalità.

Alcuni istituti – conclude il segretario della FABI – hanno fortunatamente terminato i piani di chiusura mentre altri continueranno e la crescente digitalizzazione non ci fa presagire nulla di buono”.

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