Pescara. “Quale sia il misterioso problema per cui a Pescara le ditte del verde riescano, anche quando sono “qualificate”, a fare potature orrende: esiziali per le piante più piccole, dannose per quelle un po’ più grandi ma, sempre, ma dico sempre brutte a guardarsi.
Eppure nel Regolamento del Verde si ribadisce sempre il concetto che “le migliori potature sono quelle che non si vedono”, invece queste che si fanno a Pescara si vedono benissimo. Sono potature che non rispettano il portamento dell’albero, perché gli alberi hanno una struttura verticale, un profilo, una fisionomia di cui bisogna tener conto.
In questo caso siamo a viale Bovio, dove esiste un filare di Tigli, alberi alti e bellissimi, profumati e resistenti, dalla corteccia robusta, piante forti che si adattano a diversi ambienti e per questo spesso utilizzati nei viali cittadini.
Invece di curarli, con le opportune cure colturali, questi alberi sono mortificati, in passato da drastiche capitozzature e oggi da tagli irregolari, tagli che cancellano la forma della chioma, la quale a seconda della specie può essere ovale, cilindrica, piramidale, globosa rotonda ecce ecc. e per il Tiglio si dice essere conica.
In questo caso gli esperti “potatori” non si sono posti neppure il problema di rispettare il callo cicatriziale, hanno tagliato a raggera tutti gli apici, tecnicamente si chiama “speronatura” definita nel disciplinare sulle potature del Comune di Firenze: “La speronatura consiste di tagli internodali, configurandosi come reiterazione di capitozzatura “sul nuovo”. Questa pratica è pertanto rischiosa perché può comportare il progressivo esaurimento delle riserve energetiche dell’albero”. Quindi chiamiamola con il suo nome: capitozzatura!
Ci chiediamo se questi esperti operatori si rendano conto che tagliando più della metà della chioma la pianta morirà di fame perché non riuscirà a fare fotosintesi sufficiente per mantenere fusto e apparato radicale, si dice che l’albero “collassa” e questo avviene anche dopo anni dalla potatura.
Tutto ciò è dispendioso, inutile, dannoso, vano, beffardo, insostenibile e crudele. Crediamo sia il caso di formare operai giardinieri a disposizione della città. Perché non investire nella qualità degli operai che agiscono sul verde urbano? Siamo sicuri che siano più convenienti appalti esterni al posto di giardinieri esperti dipendenti del comune? Abbiamo bisogno di operatori edotti delle norme del Regolamento del Verde e anche dei Criteri ambientali (Decreto del 10 marzo 2020 Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare).
Chiediamo all’Assessore competente di farsi concretamente portatore di un nuovo processo urbano, coerentemente con la volontà del Sindaco, ossia che vada nella direzione della sostenibilità urbana. Non c’è bisogno di esperti per capire che i Tigli non si potano in tal modo e soprattutto che non si potano tutti gli anni.
Pescara è reduce della distruzione dei Lecci a causa delle frequenti e intense potature e dalla mancanza di cure colturali.
Siamo riusciti a fare passare una esigua somma del bilancio comunale per le cure colturali e vorremmo metterle a disposizione di quei poveri alberi che hanno subito queste potature dannose. Abbiamo fatto passare la mozione della necessità di un Comitato del Verde Urbano, art. 4 del Reg. del Verde, è stato votato da tutti, una consulta necessaria, non più procrastinabile”. Si legge così in una nota della consigliera della lista “Pettinari Sindaco” Caterina Artese.