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Iil critico d’arte e letterario Massimo Pasqualone interviene sulla morte del poeta Mario D’Arcangelo

Sulla morte di Mario D’Arcangelo, poeta dialettale di Casalincontrada, interviene il critico d’arte e letterario Massimo Pasqualone.
“La poesia dialettale abruzzese- sottolinea Pasqualone- piange uno dei suoi più importanti esponenti. Nato a Chieti nel 1944, è vissuto a Casalincontrada (CH) dove è morto il 20 dicembre 2024. Ha pubblicato “Senza tempe”, 2004; “Albe e ne albe”, 2011, “Paese me, suspire e cante”, 2018, “Ce fu nu monne”, 2021.
Ha tradotto in lingua le due opere agiografiche di Alfredo Luciani e un manoscritto in latino arcaico sulla vita di S. Amico.
È stato finalista al Premio nazionale Città di Ischitella-Pietro Giannone nel 2010 e nel 2019 con la raccolta di poesie inedite “Puterce aretruvà”, la maggior parte delle quali è poi confluita – con modifiche – in “Ce fu nu monne”.
Tra i premi regionali e nazionali ricevuti, ricordiamo: primo premio al Concorso nazionale “Vie della Memoria” del 2009, è stato vincitore del Premio Tagliacozzo, sezione poeti abruzzesi nel 2010 e del Concorso “Salva la tua lingua locale” 2014 per poesia inedita.
Paroliere di musica sacra come la messa natalizia “Rorate cœli”, ha scritto testi per canzoni e favole musicali per l’infanzia, per numerose composizioni in campo polifonico e folk e per canti del mare (1° premio San Vito Chietino 2008) e della montagna, per i quali gli sono state assegnate due medaglie d’argento del Presidente della Repubblica.”

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