“Marsicaland rappresenta molto più di un semplice evento: è un grande progetto culturale, sociale, ed economico di ampio raggio e di lungimirante portata che coinvolge l’intero territorio marsicano. Un luogo ricco di passato, di tradizioni e di attrattori turistici, ma anche di potenzialità ancora completamente inespresse. Per tale ragione tutti, indistintamente dal proprio ruolo e dalla propria provenienza, devono sentirsi partecipi di questo progetto “politico” che rappresenta un vero e proprio riscatto storico per l’intera terra Marsa”. L’appello di Ernesto Di Renzo, direttore scientifico di Marsicaland, e docente universitario dell’ateneo Tor Vergata di Roma, è rivolto a tutti i marsicani.
Alla vigilia della tre giorni del festival itinerante dell’Agroalimentare, che si terrà ad Avezzano dal 6 all’8 settembre, Di Renzo scuote gli animi della Marsica e chiede a tutti di partecipare a questo progetto che porterà sotto i riflettori le eccellenze del territorio.
“La Marsica esprime da sempre una connotazione rurale che si è preservata pressoché intatta fino ai nostri giorni, caratterizzandone gli assetti territoriali, il patrimonio materiale, i paesaggi e i comparti economico-produttivi. Ma ora è arrivato il momento di fare un passo avanti e di trasformare tutto ciò in una risorsa attiva capace di beneficiare anche delle numerose tipicità agroalimentari dal valore qualitativo riconosciuto a livello nazionale e internazionale”, ha commentato il professor Di Renzo, “Marsicaland nasce con l’ambizione di restituire protagonismo a tutte le realtà sociali e imprenditoriali del nostro territorio, perché solo coagulando le migliori forze e le migliori intelligenze è possibile valorizzare al meglio ciò che di unico esso ha da offrire. Questo festival diffuso non rappresenta un evento calato dall’alto, ma una manifestazione che prende vita grazie alla partecipazione attiva di produttori, agricoltori, artigiani, cittadini e associazioni di categoria. Un movimento dal basso e apolitico nel quale ciascuno ha un ruolo da svolgere, un ruolo da interpretare. Un movimento in cui ognuno deve sentirsi parte di un progetto comune che mira a trasformare la Marsica in un modello di sviluppo sostenibile, resistente, creativo capace di coniugare tradizione e innovazione”.
Secondo il direttore scientifico di Marsicaland “non si tratta solo di promuovere i prodotti del territorio, ma di ricreare un senso affievolito di comunità e di appartenenza che renda i marsicani orgogliosi di vivere e lavorare nella loro terra. Attraverso Marsicaland si vuole costruire una nuova dimensione della Marsica, che non sia più periferica e subalterna, ma centrale e protagonistica in relazione all’intero panorama regionale e nazionale. E in questa prospettiva il patrimonio colturale e culturale agroalimentare rappresenta la risorsa più importante su cui puntare per perseguire uno sviluppo capace di assecondare le sfide di un futuro che parla globale ma che si esprime locale. Ma questo può accadere solo se ciascuno vorrà ingaggiarsi nella sfida e sceglierà di sentirsi protagonista del cambiamento.
Vi invito dunque a partecipare con entusiasmo a questa promettente avventura e a dare con entusiasmo un vostro indispensabile contributo, perché il futuro della Marsica dipende soltanto da noi e nessuno, al di fuori di noi stessi, vorrà e saprà costruircelo”.