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La Corte dei Conti boccia la Asl di Lanciano Vasto Chieti

“Per i magistrati è maglia nera della sanità regionale”

Chieti. “Con la nomina del quinto componente del Comitato Ristretto dei Sindaci della ASL 02, di area di centro destra, pensiamo e ci auguriamo che sia stata posta la parola “fine” alle strumentali, pretestuose e infondate polemiche e accuse mosse nei confronti dei componenti del Comitato e del loro operato.

Come anche evidenziato nell’ultima riunione per l’elezione del V componente, eravamo in attesa di conoscere il contenuto del “Giudizio di Parificazione del Rendiconto Generale della Regione Abruzzo per l’esercizio 2023”, in particolare per quanto attiene la “spesa sanitaria”, per vedere confermate le analisi ed i pareri negativi espressi dal Comitato.

Questo è accaduto ieri, 12 luglio, quando a L’Aquila la Corte ha espresso il proprio giudizio sulla santità regionale, in particolar modo inclemente sulla ASL Lanciano – Vasto- Chieti”, così commentano il presidente Diego Ferrara e i sindaci componenti il Comitato ristretto Giulio Borrelli, Francesco Menna, Massimo Tiberini e Agostino Chieffo, neoeletto dall’assemblea dell’11 luglio.

“Anche quest’anno la Corte è tornata, preliminarmente, a denunciare la tardiva approvazione sia dei bilanci delle ASL, sia del bilancio consolidato della Regione, che condiziona l’attività di indirizzo e controllo di quest’ultima – illustrano i cinque primi cittadini di Chieti, Atessa, Vasto, Casoli e Gissi – . Dalla lettura dei dati, ancorché provvisori ( in attesa della trasmissione di detti bilanci), la Corte ha rilevato che “emerge, rispetto al 2022 un decremento del risultato negativo per tutte le aziende, TRANNE CHE PER QUELLA DI LANCIANO VASTO CHIETI, CHE PASSA DA EURO – 23.920.825, NEL 2022, AD EURO – 47.972.381, AL IV TRIMESTRE 2023”. In altri termini, mentre le altre ASl migliorano, seppur leggermente, il proprio deficit, la Asl di Chieti invece raddoppia il debito rispetto al 2022. Attualmente, peraltro, il deficit 2023 della ASL chietina, maglia nera dell’Abruzzo, accertato dalla Corte dei Conti, sarebbe di circa – 48 milioni di euro, superiore, cioè, di circa 7 milioni di euro rispetto a quello risultante dal bilancio consuntivo 2023 redatto dalla stessa ASL e portato all’approvazione del Comitato Ristretto dei Sindaci, nel quale era stato accertato e quantificato in circa – 41 milioni di euro.

Crediamo che l’inclemenza dei numeri e il giudizio impietoso della magistratura contabile non abbiano bisogno di alcun altro commento e dimostrino, qualora ce se fosse bisogno, la correttezza dell’operato del Comitato Ristretto dei Sindaci, il cui giudizio è sempre stato di natura esclusivamente giuridico-contabile e mai di natura politica.

Nel Giudizio di Parificazione, è stato anche quantificato in circa – 109,5 milioni di euro il saldo negativo della mobilità. Nella riunione di approvazione del bilancio consuntivo 2023, il direttore Schael ha affermato che il Dipartimento chirurgico della Asl “è poco attrattivo”: infatti la maggioranza degli interventi garantiti dalla Asl, nello scorso anno, sono stati prevalentemente di bassa complessità ed intensitá.

Leggendo, ora, il “rapporto” della Corte dei Conti, apprendiamo, con preoccupazione, che gli accordi per la mobilità, che si stanno sottoscrivendo con le Regioni limitrofe, prevedono forme di compensazione solo ed esclusivamente per le prestazioni ad alta e media complessità e non anche il riconoscimento di quelle a bassa intensità, in cui al momento sembra eccellere la Asl chietina.La Corte ha, infine, più volte rimarcato il mancato conseguimento degli obiettivi fissati, finalizzati al recupero delle liste di attesa, che deve essere invece considerato come uno dei principali problemi del servizio sanitario.

Secondo la Corte, infatti, spesso i lunghi tempi di attesa si traducono in rinuncia alle cure o in un aggravio delle condizioni di salute, ovvero nel ricorso alla sanità privata a pagamento.

Questo significa una sola cosa: dobbiamo metterci tutti al lavoro, senza guardare ad appartenenze politiche e fare sconti a nessuno, a tutela della salute dei cittadini della nostra Provincia”.

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