Cultura e eventi

Di Marco su inaugurazione della strada di collegamento pedonale fra Silvi e Città Sant’Angelo e della pista ciclabile Piomba-Saline

“Lieto di aver lavorato perché queste infrastrutture sostenibili nascessero”

Pescara. “Da presidente emerito della Provincia di Pescara non posso che essere lieto per il completamento di due opere che ho visto pensare, finanziare e prendere forma grazie ai progetti nati con amministrazioni regionali, provinciali e comunali di centrosinistra. Progetti di cui oggi non ho visto l’inaugurazione, perché è così che vanno le cose quando chi governa non è abituato a buoni esercizi di memoria. Ma tant’è”, così il consigliere regionale Antonio Di Marco sull’apertura della strada di collegamento pedonale fra Silvi e Città Sant’Angelo e sull’inaugurazione della pista ciclabile Piomba-Saline.

“Finché sono stato alla guida della Provincia ho fatto tutto il possibile perché queste opere potessero diventare fruibili, dall’accordo di programma con la Provincia di Teramo e i comuni di Silvi Marina e Città Sant’Angelo che nel 2016, insieme alla Regione a guida D’Alfonso e in sinergia con l’allora sindaco angolano Gabriele Florindi e al consigliere Franco Galli durante la mia presidenza, che ha dato un corso determinante alla realizzazione del ponte sul Piomba e alle modifiche richieste dagli enti in cordata perché ciò accadesse. Concordi, allora, avevamo voluto dare una stretta sui tempi, per la realizzazione di lavori attesi da troppo tempo e per avviare le opere collaterali atte a completarli. Questo anche perché realizzassero lo scopo di essere inserite in un quadro più generale, rispondendo a un piano infrastrutturale regionale che voleva risolvere tutte le criticità di comunicazione fra un territorio e l’altro che non erano state mai affrontate e che avrebberoc consentito all’Abruzzo di diventare la regione più infrastrutturata per opere legate al turismo sostenibile. Questo accadeva otto anni fa. Da allora a oggi sono cambiate tante cose, la visione di chi governa oggi la regione e quella di chi è a capo della Provincia e dei Comuni interessati. Squadre diverse, evidentemente con priorità diverse, che hanno tolto tempo e orizzonte a opere che avrebbero potuto essere riconsegnate molto prima alla comunità”.

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