L’assessore Rispoli: “Autorizzeremo volta per volta con la Soprintendenza, a tutela della piazza e a favore del suo migliore utilizzo per la città”
Chieti. “Le polemiche innescate dalla questione del regolamento sull’utilizzo di piazza San Giustino e i tentativi di strumentalizzare, da parte politica, una fruibilità che a nostro giudizio deve essere ampia e temperata dalla necessaria tutela dell’opera appena riconsegnata alla città, ci hanno convinto a ripensare l’idea di una regolamentazione specifica”, spiega l’assessore ai Lavori Pubblici Stefano Rispoli rispondendo alle sollecitazioni ricevute sull’argomento.
“Valuteremo evento per evento se le attività proposte potranno essere avallate e lo faremo non solo con la struttura tecnica comunale, che è stata interprete della riqualificazione, ma con la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio di Chieti e Pescara, che ha competenze, sensibilità e strumenti per essere un interlocutore efficace e un’interfaccia irrinunciabile, quando bisogna prendere decisioni circa il patrimonio culturale, artistico e architettonico della nostra città – precisa Rispoli – . È proprio per evitare rigidità sull’uso dello spazio che abbiamo deciso di procedere in questo modo, affinché una normazione troppo analitica ingessasse le possibilità. Di certo la piazza è stata progettata per rispondere a tutte le esigenze di eventi massivi, dai concerti, ad altri eventi, ciò che importa è che si evitino rischi ed esposizione a possibili danneggiamenti dei materiali di cui la piazza è fatta e venga garantita la massima sicurezza a chi la frequenta, a prescindere dai ruoli. La vigilanza, così com’è assicurata ad ogni evento che prende vita sul territorio cittadino, non mancherà su piazza San Giustino, né da parte della Polizia Locale, né dalle forze dell’ordine, questo dal Santo Patrono alle altre occasioni di aggregazione previste per il maggio teatino e per i cartelloni estivi. Essendo la piazza più importante della città, sarà nostra premura agire al meglio perché, una volta ritrovata, duri a lungo e possano fruirne tutti”.