L’Aquila. Il guasto iniziale alla macchina, il salvataggio del camion olandese di notte che li ha portati alla ribalta internazionale, la perdita d’olio dal differenziale e le conseguenti penalità, il servofreno rotto nelle ultime tre giornate di gara nulla hanno potuto di fronte alla determinazione di Tito e Silvio Totani che hanno completato la Dakar 2024, tagliando oggi il traguardo a Yanbu, sulle rive del Mar Rosso.
Per i due fratelli aquilani la posizione in classifica è diventata persino secondaria: la loro è stata un’autentica impresa considerando le caratteristiche della macchina con cui hanno gareggiato. Una Nissan Patrol GR Y62, 4.800 cc benzina, 6 cilindri, 320 cavalli, la più vecchia in gara, sicuramente l’unica a ponti rigidi. Insomma, un mezzo d’altri tempi alla luce dei costosissimi prototipi che partecipano alle Dakar di oggi.
I Totani – Silvio, pilota, e Tito, navigatore – si sono poi resi protagonisti di un episodio che li ha resi celebri ben oltre i confini nazionali: il salvataggio del camion di un equipaggio olandese, che si era ribaltato tra le dune e loro, con un’abile manovra, sono riusciti a raddrizzare persino al buio della notte.
“Il nostro obiettivo, anche stavolta, era arrivare in fondo e lo abbiamo raggiunto, senza alcuna velleità di classifica”, commentano a caldo i due fratelli aquilani, in gara con il numero 271.
“Già dalla partenza ci eravamo resi conto che il risultato di completare la gara poteva essere irraggiungibile”, aggiungono, “e nessuno può immaginare cosa ci sia costato e gli sforzi e le fatiche che abbiamo dovuto sostenere”.
La classifica definitiva sarà ufficializzata solo nelle prossime ore, ma l’equipaggio dei Totani è nella lista dei “finisher”, cioè coloro che hanno concluso la gara senza tempo finale. Un risultato considerato eccezionale se si pensa che questa edizione del celebre rally è stata pensata più difficile rispetto alle scorse e molti piloti non sono riusciti ad arrivare alla fine, tra cui pluricampioni.