Giovedì 20 marzo 2025, i due musicisti si esibiscono in un doppio concerto tutto esaurito nella Sala Favetta del Museo delle Genti d’Abruzzo di Pescara
Pescara. Giovedì 20 marzo 2025, il quinto appuntamento della stagione del Kabala rende omaggio alla musica di Pino Daniele: “Il cielo è pieno di stelle” è il titolo del concerto in cui il trombettista Fabrizio Bosso e il pianista Seby Burgio interpretano i brani più iconici del repertorio del grande cantautore e chitarrista napoletano.
Fabrizio Bosso e Seby Burgio saranno protagonisti di un doppio concerto già tutto esaurito da giorni: al consueto appuntamento serale, si è infatti aggiunto un set pomeridiano alle 19. I biglietti per entrambi i set non sono più disponibili.
In occasione del concerto dei due musicisti, nell’anno del decimo anniversario dalla sua scomparsa e del suo settantesimo compleanno, Pino Daniele sarà ricordato attraverso gli scatti dell’abruzzese Vittorio Finocchio, suo primo fotografo ufficiale, in una mostra che sarà esposta nella sala Favetta del Museo Genti d’Abruzzo di Pescara.
“Il Cielo è Pieno di Stelle” è l’omaggio di Fabrizio Bosso alla musica di Pino Daniele. Accompagnato dal pianista Seby Burgio, che in questa occasione sostituisce Julian Oliver Mazzariello, momentaneamente indisponibile per cause di forza maggiore, Fabrizio Bosso ripercorre le diverse traiettorie musicali di Daniele, cercando di restituire un ritratto inedito del cantautore napoletano, puntando soprattutto sulle interpretazioni originali dei suoi celebri brani. L’intenzione non è una semplice rilettura, bensì (ri)vestire una musica già grande ma con colori nuovi e autentici, facendo risuonare melodie straordinarie con la timbrica e la poesia di due eccezionali protagonisti del jazz contemporaneo.
Il repertorio del concerto abbraccia un’ampia rosa di brani, dall’immancabile Napule è (1977) alla trascinante Je so’ pazzo (1979), la magia di Quanno chiove (1980); ma anche le più recenti Quando (1992) e le due perle del 1993 Allora sì e Sicily, quest’ultima registrata all’epoca con il jazzista americano Chick Corea, autore della musica alla quale Pino Daniele aggiunse il testo.
«La musica e la poetica di Pino Daniele – afferma Fabrizio Bosso – hanno influenzato generazioni di musicisti, me compreso. Nelle sue melodie non c’è mai una nota fuori posto e non c’è solo il blues, il rock o il funky ma anche tantissimo jazz. Tutti abbiamo cantato Pino Daniele nella nostra vita.»
Con “Il cielo è pieno di stelle”, Bosso e Burgio celebrano un genio della musica che ha influenzato intere generazioni di musicisti, e che continua a ispirare e rinnovare il panorama musicale anche a distanza di anni. Un incontro imperdibile tra il jazz e la tradizione musicale partenopea, che rende omaggio a un artista che ha cambiato il corso della musica italiana. “Il cielo è pieno di stelle” è anche il nome dell’album pubblicato dalla Warner nel 2024, e registrato a insieme a Mazzariello, presso lo storico Splash Recording Studio di Napoli.
L’incontro di Fabrizio Bosso con la musica era già scritto nel suo patrimonio genetico, data la presenza di alcuni musicisti in famiglia, ma è in particolare il padre Gianni, trombettista non professionista, a trasmettergli l’amore per il jazz. Fabrizio Bosso ha soli 5 anni quando comincia a suonare la tromba e a 15 si diploma al Conservatorio di Torino. Dotato di una tecnica strumentale ineccepibile e di un lirismo capace di far risuonare le corde più profonde nell’anima di qualsiasi ascoltatore, ha sviluppato la sua crescita artistica e la sua carriera confrontandosi con tutti i generi musicali, pur rimanendo sempre fedele alla propria radice jazzistica.
Negli anni sono stati molti i dischi incisi, sia in qualità di leader che in veste di special guest. Numerose sono state le formazioni con le quali ha percorso un tratto di strada, più o meno lungo, arricchendo ad ogni passo il proprio linguaggio e la propria ispirazione. Sempre desideroso di nuove esperienze e nuovi incontri ha arricchito il suo linguaggio e la sua ispirazione collaborando con innumerevoli colleghi musicisti italiani e con molte icone del jazz internazionale, con star del pop come Claudio Baglioni, Zucchero, Renato Zero, con importanti orchestre come la London Symphony Orchestra o l’Orchestra della RAI di Torino, così come con alcuni giovani talenti, sostenendoli e dando loro opportunità e visibilità.
Rigoroso e instancabile si esibisce nei palchi di tutto il mondo, portando con sé una grande ricchezza melodica e la cantabilità tutta italiana, che unita alla profonda conoscenza della tradizione afroamericana e alla costante attenzione a tutto ciò che di nuovo si muove sulla scena musicale internazionale, rende il suono della sua tromba unico e immediatamente riconoscibile. Senza mai rinunciare ad affrontare nuove esperienze, e mantenendo la consapevolezza che ogni incontro ha qualcosa da insegnare, il trombettista torinese ha scelto la Musica come mezzo per raccontare la propria storia umana ed artistica, oltre che per condividere sé stesso, tanto con i suoi compagni di palco quanto con il proprio pubblico, sempre più vasto e fedele.
Classe 1989, Seby Burgio inizia a studiare a soli 4 anni. Sin da giovanissimo vince svariati concorsi di musica classica nazionali ed internazionali. Ben presto inizia a studiare piano jazz e nel 2008 partecipa al premio “Massimo Urbani” vincendo il premo del pubblico, la borsa di studio per Umbria Jazz e la sua prima incisione discografica per la prestigiosa etichetta italiana Philology Records. Appena 18enne registra il suo primo album “Giant Steps” in trio con Massimo Morriconi al contrabbasso e Massimo Manzi alla batteria.
Nel 2013 si trasferisce a Roma dove oltre alla sua carriera artistica nel mondo del Jazz, stabilisce diverse collaborazioni nel mondo del cinema. Oltre al jazz intraprende l’attività di turnista nel mondo della canzone d’autore, collaborando tra gli altri con Mannarino, con Massimo Ranieri (partecipando alla sua trasmissione “Qui è Adesso” su Rai 3) e con Fiorella Mannoia.
In occasione del concerto di Fabrizio Bosso e Seby Burgio, nell’anno del decimo anniversario dalla sua scomparsa e del suo settantesimo compleanno, Pino Daniele sarà ricordato attraverso gli scatti dell’abruzzese Vittorio Finocchio, suo primo fotografo ufficiale, in una mostra che sarà esposta nella sala Favetta del Museo Genti d’Abruzzo di Pescara e visibile durate i concerti. Saranno esposte le prime immagini iconiche di quegli anni leggendari agli albori della carriera del bluesman partenopeo, di cui Vittorio Finocchio è stato testimone ed autore di quei capolavori fotografici tanto piaciuti a Pino Daniele, che lo invitò a seguirlo per oltre due anni consecutivi sui palchi di tutta Italia quale suo personale reporter. Molte di quelle foto sono diventate copertine di dischi o loghi di fans club. Nel 2022, ben sette sue fotografie sono state pubblicate nel libro scritto da Alessandro Daniele, figlio di Pino, dal titolo “Pino Daniele – Tutto quello che mi ha dato emozione viene alla luce”, edito da Rai Libri.
La stagione del Kabala si conclude giovedì 3 aprile 2025 con il concerto del Roberto Gatto 4et.
I concerti si terranno a Pescara, nella Sala Favetta del Museo delle Genti d’Abruzzo in Via delle Caserme, 58.