Economia

Minacce di dazi sul vino al 200 per cento, Radica (Città del Vino): “Fermare questa follia”

“La minaccia di dazi addirittura al 200 per cento sul vino da parte del presidente degli Stati Uniti Donald Trump suscita grande preoccupazione in tutta la filiera, dalle aziende fino agli amministratori. Vanno messi in campo tutti gli strumenti a disposizione per scongiurare l’escalation: sarebbe una vera e propria follia”: lo dichiara Angelo Radica, presidente dell’Associazione Nazionale Città del Vino.

Radica sottolinea i dati diffusi dall’Unione italiana vini, secondo cui “lo scorso anno l’Italia ha indirizzato negli Stati Uniti il 24 per cento dell’export di vino, in aumento del 10 per cento rispetto al 2023, per un valore che è arrivato a sfiorare i due miliardi di euro. E’ perciò evidente il danno economico che scaturirebbe dai dazi e da dazi del livello prospettato da Donald Trump: sarebbe una catastrofe per tutta l’economia del Paese. Dobbiamo inoltre considerare che il vino esprime una cultura millenaria come quella italiana e per questo non può essere sostituito da nessun altro prodotto. Ci attiviamo da subito con gli altri attori della filiera per dare suggerimenti e porre in essere azioni per contribuire a fermare questa follia. Siamo per giunta già sotto attacco: pensiamo alle restrizioni introdotte del governo nel codice della strada che hanno creato danni notevoli ai ristoratori e alla posizione dell’Unione europea che considera di fatto il vino una bevanda dannosa senza distinguere tra consumo e abuso. L’esecutivo nazionale sui dazi e sulle misure allo studio da parte dell’Unione europea deve farsi sentire, per tutelare un settore sotto attacco ma che costituisce di fatto la spina dorsale dell’export del nostro Paese”.

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