Chieti. Leggendo grandi opere letterarie ci si imbatte talvolta in brani che trattano o sfiorano argomenti economici, in personaggi che consumano, producono, risparmiano, si indebitano, speculano, studiano economia o ne discutono. È possibile che i lettori, rapiti dallo sviluppo della narrazione, non colgano il senso di questi riferimenti, ma tutto ciò non è sfuggito all’occhio attento e vigile del nostro concittadino Dott. GIANDOMENICO SCARPELLI. Imperdibile è quindi l’occasione di incontrare l’autore GIOVEDI’ 13 MARZO 2025 alle ore 17:00 presso il Museo d’Arte “Costantino Barbella”, invitato dall’UNIVERSITA’ DELLE TRE ETA’ di Chieti a presentare la sua opera “La ricchezza delle emozioni”, (Carocci, 2015).
Questo libro fornisce un’ampia e documentata rassegna della “presenza” dell’economia nei capolavori della letteratura, con spiegazioni sintetiche ed accessibili basate sulla teoria e sulla storia economiche. Si tratta di un tentativo unico di coniugare la passione per la letteratura e quella per l’economia, che ha ricevuto apprezzamenti accademici e di pubblico. Dalle opere di Balzac e Tolstoj, di Charlotte Brontë ed Elizabeth Gaskell, di Manzoni e Buzzati, e di tanti altri scrittori, emerge un’immagine dell’economia inattesa e sorprendente: quella “scienza triste”, spesso considerata arida e complessa, diventa viva e chiara, e fa provare autentiche emozioni. L’autore sarà introdotto dal Dott. MARCELLO LUBERTI, ex dirigente della Banca Centrale e autore sia di pubblicazioni a carattere economico-finanziario che di racconti letterari.
Giandomenico Scarpelli, laureato in Scienze Economiche a Siena, impegnato nella politica monetaria, nella gestione del debito pubblico e del sistema dei pagamenti, cultore di economia del benessere, di economia ecologica e di storia economica, oltre che alla scrittura dell’opera in presentazione ha all’attivo un saggio di rara acutezza La gestione del debito pubblico in Italia (Bancaria editrice, 2001) e un singolare libro di microstoria economica incentrato sulle vicende dei suoi avi impegnati nella produzione della lana in provincia di Chieti nel ‘700 e nell’800 (Il silenzio delle origini, Carabba, 2008).