Economia

Radica (Città del Vino): “Commissione europea penalizza la produzione italiana di vino, chiediamo un cambio di approccio”

“La Commissione europea sta adottando un approccio sbagliato, che rischia di porre ostacoli e penalizzazioni alla produzione di vino italiana: un settore che ha un peso rilevante nella bilancia commerciale italiana e soprattutto nell’export. Il danno lo patirebbe perciò tutto il sistema Paese”: Angelo Radica, presidente dell’Associazione “Città del Vino”, rete di comuni a vocazione vitivinicola, lancia l’allarme rispetto alle indicazioni contenute nel nuovo documento di lavoro della Commissione Ue del piano Beca (Beating Cancer), appena licenziato.

Radica, che è anche vicepresidente della rete europea delle Città del Vino Recevin, sottolinea: “Riteniamo sbagliato sia aumentare le già elevate imposte sul consumo dei vini che imporre sull’etichetta la dicitura ’nuoce gravemente alla salute’: sono strumenti inefficaci per la lotta contro l’abuso di alcolici, la strada da intraprendere per raggiungere questo obiettivo è un’altra, tanto più che misure analoghe a quelle che si ipotizzano oggi sono già state bocciate dal Parlamento europeo nel 2022. Come sindaci delle Città del Vino italiane ed europee chiediamo l’attivazione e il relativo finanziamento di un piano di informazione e formazione rivolto a tutti gli Stati membri che espliciti e spieghi i danni derivanti dall’abuso di alcol, soprattutto superalcolici, e che sia rivolto soprattutto ai giovani. Va evidenziata la differenza tra consumo moderato e consapevole e abuso. Queste azioni informative e formative devono essere messe in atto con il coinvolgimento di tutti gli attori che operano nel mondo della produzione di vino e soprattutto delle scuole”.

“Inoltre – conclude il presidente dell’Associazione Città del Vino – l’errore della Commissione europea sta anche nel considerare il vino come semplicemente prodotto a base di alcol, quando invece è frutto di secoli di storia e duro lavoro, e spesso concorre a modellare paesaggi che sono diventati in alcuni casi Patrimoni dell’Umanità. Il vino va tutelato anche per questo, per il portato culturale e ambientale che trasmette; punire è controproducente, dobbiamo agire sulla prevenzione dell’abuso”.

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