Un interessante fine settimana di formazione intensa con Marcello Sacerdote è quello che hanno trascorso gli allievi dell’Accademia teatrale pianellese guidata dal doppiatore ed attore Franco Manella, padre di Arotron.
Il workshop dal titolo “Che mi racconti?” ha guidato il gruppo di lavoro alla scoperta dell’arte di contare le storie, base del teatro quanto all’origine stessa della relazione umana.
Per Sacerdote “abbiamo da sempre bisogno di raccontare. Un’esigenza primaria che resiste e persiste nel tempo, adeguandosi continuamente a tutte le trasformazioni socio-culturali e tecnologiche della nostra civiltà”.
Con questo approfondimento i partecipanti hanno acquisito competenze tali da poter esplorare in maniera creativa, attraverso la pratica teatrale, le proprie capacità narrative e tornare alla sorgente autentica del racconto. Tra le materie che sono state trattate oltre a presenza, fiducia e comunicazione, anche training corporeo e vocale, improvvisazione, scrittura e narrazione: tra gli strumenti, immancabili, carta e penna ai quali si è sempre meno abituati nella quotidianità dei tempi moderni.
“Un momento di formazione nella formazione: con questo seminario i nostri allievi hanno allenato anche la loro creatività nel raccontare, una capacità che molti hanno perso oggi sia perchè la vita ci mette di fronte ad altre priorità, sia perchè forse siamo troppo abituati agli antichi strumenti, sostituiti dalla tecnologia” – spiega Mannella.
Attore, contastorie e musicista popolare pescarese Marcello Sacerdote, ha dato vita ad un’intensa attività teatrale e culturale sul territorio regionale e nazionale, creando spettacoli ed eventi, organizzando rassegne, festival, seminari di formazione con maestri di livello internazionale e dirigendo in prima persona laboratori di educazione teatrale per bambini, ragazzi e adulti. Nel 2018 fonda CUNTATERRA, realtà artistica e culturale con cui continua a occuparsi attivamente di ricerca, creazione e formazione nel campo del teatro, della musica, della cultura e dell’arte popolare.
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