Cronaca

Carta dei servizi Trenitalia, le associazioni abruzzesi dei consumatori: “Molte criticità nel documento”

Federconsumatori, Adiconsum e Adoc: “Serve una carta più accessibile, equa e inclusiva”

Pescara. Approdano sui tavoli del Dipartimento regionale delle Infrastrutture e Trasporti, servizio trasporto pubblico, le osservazioni delle associazioni abruzzesi dei consumatori Federconsumatori, Adiconsum e Adoc sulla bozza della Carta dei servizi 2025 di Trenitalia, trasmessa da Trenitalia lo scorso 22 novembre alla Regione Abruzzo, come previsto dal contratto di servizio.

“È necessario che la carta servizio assuma una forma accessibile e fruibile, allineata alle nuove forme di comunicazione, in due parole: friendly user – dicono le associazioni dei consumatori sollevando le criticità rilevate nel documento e proponendo soluzioni e integrazioni alla carta -. Questo vale per questo documento e per tutte le carte servizio che devono persuadere il consumatore ad esercitare il proprio diritto. Le proposte redatte non si limitano a garantire il consumatore in presenza di disservizio, secondo una logica ex post, ma tendono ad assumere politiche che non generino disagi, seguendo una logica ex ante”.

Federconsumatori, Adiconsum e Adoc chiedono una carta più inclusiva, che comunichi in diverse lingue e cerchi di arrivare a più persone e offrire servizi alla portata di tutti, anche dei disabili. Chiedono di introdurre un principio di equità sulle tariffe in base alle fasce Isee per ampliare la platea di persone che potrebbero accedere ai servizi di Trenitalia, valorizzando, grazie ad un abbonamento annuale e/o una carta a tariffa regionale per un numero illimitato di viaggi entro i confini della Regione, tutti i consumatori, dai giovani studenti ai disoccupati agli anziani over 65.

“La qualità dei servizi pubblici deve essere orientata al miglioramento continuo – spiegano le associazioni dei consumatori – puntando a creare un rapporto più diretto e proficuo con gli utenti finali, cittadini, consumatori e comunità”. “Nel caso specifico della mobilità su ferro – concludono – la sicurezza dei passeggeri è per esempio un tema che deve essere affrontato su tavoli congiunti di confronto con prefetti e forze dell’ordine, tenuto conto dell’aumento degli episodi di violenza a bordo dei treni”.

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