Chieti. Gran finale ad Omnia Artis, organizzata da ArteMind, patrocinata dal Comune di Chieti e con Direzione Scientifica di Angela Rossi, sabato 14 dicembre alle ore 10.30 presso il Museo Barbella, con uno spazio culturale intitolato Gemmart, che ha il diamante come protagonista.
Maria Vittoria Ciampoli,Lorenzo Collevecchio, Cassandra De Amicis, Lucrezia Di Cosmo, Vittoria Di Muzio, Maria Beatrice Di Crecchio e Valeria Di Toro, Allievi della Scuola di Recitazione del Teatro Marrucino con la regia di Giuliana Antenucci eseguiranno letture a tema.
Il diamante appartiene alla famiglia del carbonio. È una pietra preziosa, che ha affascinato le diverse culture nei secoli, anche nel mondo antico, grazie alla sua eccezionale bellezza e alle sue proprietà uniche. È resistente e indistruttibile, infatti, il termine deriva dal gr.adimas, che vuol dire invincibile. E’ la pietra naturale più apprezzata al mondo per la sua bellezza e il suo significato, simbolo di lealtà, perfezione e purezza, diventato nel tempo status simbol sociale ed economico. La sua rarità e incorruttibilità ne hanno fatto anche l’emblema del potere: re e regine, imperatori, principi e dignitari di vario genere si sono adornati di diamanti, per dimostrare la loro forza e la loro grandezza. Famosi sono i gioielli della Corona inglese e non solo, ma anche nell’arte sacra sono stati utilizzati per rappresentare l’eternità e la luce divina. Ad esempio la Corona Ferrea di Monza, utilizzata nelle incoronazioni dei re d’Italia, indossata da Carlo Magno e anche da Napoleone, contiene un diamante incastonato al centro, che rappresenta la legittimità del potere divino, conferito al monarca. Di rilievo è il Reliquiario cruciforme contenente le importanti reliquie della Vera Croce, decorato con il diamante fiorentino, cosi come è da citare il Reliquiario della Santa Croce, conservato nel Tesoro della Cattedrale di Limburgo, in Germania, adornato con numerosi diamanti e altre gemme preziose,. Alcuni dipinti rinascimentali di artisti come Raffaello e Botticelli raffigurano figure sacre con gioielli e abiti impreziositi da diamanti, sottolineando la loro santità e importanza. In alcune opere sacre i diamanti sono utilizzati per decorare le aureole, le vesti e altri dettagli, esaltando la luce divina, che emana dalle figure sacre, come nella statua della Madonna di Oropa o nell’icona della Madonna di Częstochowa. Candelabri e altari decorati con diamanti sono presenti in chiese e cattedrali, per creare un effetto di luce scintillante ed enfatizzare la presenza divina nelle figure e negli oggetti rappresentati.
Il noto critico d’arte e letterario, professor Massimo Pasqualone, che cura la sezione artistica, inaugurerà la Mostra di Anlaro, che espone dal 14 al 22 dicembre.
Andrea Larovere, in arte Anlaro, è nato nel 1974 a San Pietro Vernotico (BR). Giovanissimo si trasferisce in Abruzzo, per inseguire il sogno di diventare artista completo. A pieni voti ottiene il diploma di maestro d’arte a Chieti. Frequenta l’Università di Architettura a Pescara, decidendo poi di trasferirsi a Firenze, dove frequenta i corsi di restauro al Palazzo Spinelli Borgo Santa Croce, conseguendo il dottorato in restauro conservativo dei dipinti. Lavora nella bottega di Gastone Tognaccini, come restauratore di mobili antichi e a Bologna come catalogatore di opere d’arte all’ ex pinacoteca comunale. L’ingresso è libero.
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