Teramo. E siamo a otto mesi da quel 29 dicembre 2023 quando il Consiglio regionale, su proposta dei consiglieri Emiliano Di Matteo e Mauro Febbo di Forza Italia, Simona Cardinali e Federica Rompicapo della Lega e Umberto De Annuntiis di Fratelli d’Italia (oggi solo 2 di questi sono ancora consiglieri), decise di tagliare il 98% della Riserva regionale del Borsacchio, portandola dagli originari 1.100 a 24 ettari, approvando un emendamento alla legge di bilancio.
Una scelta immotivata e fuori da ogni procedura che determinò una sollevazione popolare promossa da 250 realtà tra associazioni ambientaliste, comitati locali, sindacati, associazioni di categoria e forze politiche che giunse all’attenzione della stampa nazionale: furono raccolte circa 32.000 firme per chiedere il ripristino della riserva, si svolsero diverse manifestazioni, gli enti locali interessati – ad iniziare dal Comune di Roseto degli Abruzzi nel cui territorio ricade la riserva – dichiarano la propria contrarietà alla riperimetrazione e fu investito della questione anche il Governo nazionale al quale il WWF Italia chiese di impugnare la legge regionale davanti alla Corte costituzionale per evidenti contrasti con le leggi nazionali sulle aree naturali protette. La legge fu quindi “attenzionata” dal Governo e il Presidente Marsilio evitò l’impugnativa davanti alla Corte costituzionale impegnandosi a riportare in Consiglio regionale una nuova proposta di perimetrazione.
Da allora sono passati otto mesi e non risulta che sia stato fatto nulla di concreto.
La Giunta non ha trasmesso al Consiglio regionale la proposta per rivedere la legge taglia-riserva, né vi è stato il coinvolgimento delle associazioni o degli enti locali in audizioni davanti a commissioni consiliari. Nessun segnale neppure da parte dei competenti Uffici della Regione che sembrano essere ormai del tutto assenti.
Gli atti amministrativi emanati dalla Giunta con lo scopo di “bloccare” eventuali speculazioni restano azioni che difficilmente potranno reggere nel tempo poiché, essendo atti di rango inferiore rispetto ad una legge regionale, non possono sostituirsi a questa.
“Dopo otto mesi, la Riserva del Borsacchio continua ad essere sospesa”, dichiara Adriano Di Michele, Presidente del WWF Teramo. “Il Piano di Assetto Naturalistico (PAN) della Riserva ha chiuso la sua fase di confronto e di osservazioni portata avanti dal Comune di Roseto degli Abruzzi e dalla Regione Abruzzo, ma è anch’esso fermo perché non può essere approvato visto che fa riferimento al perimetro di 1.100 ettari e non di 24 ettari come è oggi la Riserva. Avevamo ampiamente previsto che l’azione del Consiglio regionale avrebbe ulteriormente allungato i tempi di avvio della gestione dell’area naturale protetta e avrebbe impedito l’attuazione delle previsioni di sviluppo contenute nel PAN, non facendo così superare le norme transitorie di salvaguardia. Ci appelliamo a tutti i consiglieri regionali affinché lavorino subito ad una nuova proposta di legge che vada nella direzione del ripristino della perimetrazione originaria di 1.100 ettari, dell’approvazione del PAN e della nomina di un comitato di gestione”.
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