“Così l’Amministrazione ammette il suo fallimento sulla sicurezza della città e scredita l’azione dei presìdi dello Stato sul territorio”
Pescara. “Dopo la recrudescenza di episodi gravi di ordine pubblico, culminati con l’uccisione di Christopher Luciani, ci saremmo aspettati una strategia capace di riconoscere che Pescara ha un problema sulla sicurezza, negato con foga da chi ha amministrato negli ultimi cinque anni, ma fino a due giorni fa, quando la maggioranza del sindaco Carlo Masci ha approvato in Consiglio comunale una mozione che richiede l’arrivo dell’esercito in città. Dunque ora scopriamo non solo che esiste un’emergenza sicurezza tanto grave da richiedere l’arrivo dell’esercito, ma, messa così, sembra che l’Amministrazione non confidi abbastanza sull’efficacia dell’operato dei presìdi dello Stato sul territorio per l’ordine pubblico, Prefettura e Questura, cosa gravissima”, il duro commento dei consiglieri Pd regionale e comunale Pd Antonio Di Marco e Marco Presutti.
“Oltre a manifestare piena fiducia nell’operato delle forze dell’ordine, quotidianamente impegnate nel controllo del territorio con forze e mezzi limitati, insieme pure al corpo di Polizia Locale della città di Pescara di cui conosciamo bene tenacia e disponibilità – rimarcano i due esponenti Pd – vogliamo stigmatizzare quanto accaduto, ricordando che chiedere l’esercito a nostro giudizio non è solo l’ammissione di un concreto fallimento del proprio operato e della vulnerabilità sempre negata di Pescara sul fronte della sicurezza, ma è soprattutto una resa. Dopo la morte del giovane Christopher, forse l’evento più toccante e grave di questi ultimi anni, l’Amministrazione che cosa ha fatto? Dagli altri accoltellamenti che ci sono stati prima e dopo, fino all’ultimo sventato qualche giorno fa, ci sembra che non sia cambiato nulla rispetto agli impegni presi con la città due mesi fa, dopo quel terribile omicidio e non sarà certo l’esercito a risolvere un problema che ha sfaccettature non solo di ordine pubblico, ma anche sociali e culturali. Serve un’azione che non abbiamo visto concretizzarsi in questi ultimi anni nonostante i tanti annunci, che ai controlli con telecamere di cui si sente ciclicamente parlare, avute in eredità dall’Amministrazione di centrosinistra, avrebbe dovuto aggiungere piani di azione anche sul decoro che sono rimasti solo proclami da tirare fuori alla prima occasione buona e riporre nel cassetto ad allarme cessato. Una cosa è farsi promotori della richiesta di un potenziamento dei presìdi concertandola prima con tutti i soggetti preposti, altra è chiedere l’esercito. Diciamolo, se a Pescara arriverà davvero, chi governa la città non è stato capace di tutelare la comunità. Questa è la storia”.