Cultura e eventi

A Palena la trentesima edizione della rassegna Jazz sotto la Torre

Palena. Torna il 20 e 21 agosto a Palena la rassegna Jazz sotto la Torre, organizzata dal Comune di Palena e dal Teatro dell’Aventino. Ormai arrivata alla trentesima edizione, è diventata un vero e proprio appuntamento fisso dove si ritrovano nuovi e vecchi jazzisti del panorama abruzzese con un occhio di riguardo a quelle che sono le realtà italiane più interessanti dell’Altra Musica, per intenderci quella fatta dai veri strumentisti e dai veri cantanti. La manifestazione, nata dall’iniziativa di un gruppo di giovani musicisti appassionati di Jazz e dintorni, si è sempre contraddistinta per il felice connubio tra musica ed effetti luminosi tesi a valorizzare alcuni dei punti più affascinanti del paese. Quest’anno si è voluto dare risalto agli strumenti musicali antichi e di tradizione per sottolineare ancora una volta la grande capacità della musica di evocare luoghi diversi in tempi vicini e lontani.

Il 20 agosto alle ore 21.30 aprirà la rassegna al Teatro Aventino di Palena un duo d’eccezione formato da Francesco Mammola al mandolino e Alfonso Brandi alla chitarra. Con versatilità e originalità interpretativa, il duo accompagnerà lo spettatore in un viaggio di raro fascino, dalla musica classica alla musica contemporanea, attraverso le terre sonore del jazz e della musica popolare. Un abbraccio musicale tra continenti, un incontro di stili e generi che si fondono tra loro. Protagonista indiscusso l’accoppiata mandolino e chitarra, 14 corde che bucano gli spazi e si epurano da stereotipi e luoghi comuni.

Seguirà il 21 agosto sempre alle ore 21.30 la Compagnia Saltafossum, quintetto composto da Isabella Mecca – Stefano Michelotti – Jacopo Alessandri – Cristiano Grandi e Alberto Mammollino. La loro particolarità si palesa nella varietà di strumenti utilizzati, che spazia dalle cornamuse, ciaramelle, bombarde e percussioni ad una più profonda ricerca nel campo musicale antico attraverso strumenti come: ghironda, gitterna, flauti (a becco e traversi) e nychelharpe (viola d’amore a chiavi), con aggiunta di strumenti della tradizione popolare antica quali bouzuki, salterio e tamburi a cornice. Special guest – jepetit pie de sourit.

FRANCESCO MAMMOLA
Mandolinista, è considerato un enfant prodige durante la sua infanzia ottiene grandi riconoscimenti e numerosi apprezzamenti da critici musicali. Tra le sue decine di riconoscimenti nazionali e internazionali spiccano la vittoria del prestigioso Premio Nazionale delle Arti “Claudio Abbado”, l’assegnazione della medaglia di bronzo del Senato della Repubblica e della Palma Accademica da parte della Accademia Culturale Internazionale “S.Giovanni Crisostomo” per gli alti meriti artistici.
Nel Febbraio 2018 è stato inserito dal sito tedesco Mandoisland tra i migliori mandolinisti classici al mondo.
A Dicembre 2021 diventa Docente del Conservatorio “A.Casella” dell’Aquila nella Classe di Mandolino Tradizionale, diventando uno dei più giovani docenti d’Europa.
Nel Maggio 2022 ha tenuto un concerto per il Presidente della Repubblica Italiana S. Mattarella nel Palazzo del Quirinale.
Nel corso della sua carriera si è esibito in America, Inghilterra, Germania, Lituania, Belgio,Slovenia, Svizzera Città del Vaticano e sui più importanti palcoscenici italiani ed internazionali per centinaia di concerti, la maggior parte delle volte in qualità di solista. Ha svolto registrazioni per programmi Rai, Sky e LRT. A Ottobre 2022 è uscito il suo ultimo lavoro discografico “Anema e Core”, edizioni Afrecord registrato con il chitarrista Maestro A.Brandi, con il quale svolge intensa attività concertistica. Con il Quintetto a Pizzico Aquilano ha inciso due Cd, “Quintetto a Pizzico Aquilano” (Maggio 2013) e “Il Quintetto a Pizzico Aquilano suona Mario Giusti” (Gennaio 2014) e con il suo Trio “Vi presento il mandolino” (Dicembre 2017 ed.Crossover Academy). Ha seguito Masterclass con i maestri Ugo Orlandi, Fabio Menditto e Vincent Beer Demander. È Direttore Artistico e docente dell’Accademia Musicale dell’Alto Sangro.

ALFONSO BRANDI
Chitarrista, vincitore di diversi concorsi nazionali ed internazionali, ha collaborato con diversi artisti come Gino Licata, noto cantautore casertano, con il quale fa concerti insieme con i musicisti Mimi Ciaramella, Pietro Ventrone, Pietro Paolo Veltre. Ha preso parte al prestigioso Festival Internazionale della chitarra della Città di Rieti, insieme con artisti del calibro di Oscar Ghiglia, Osvaldo Lo Iacono, Alessandra Salerno, Pedro Javier Gonzales. Nel 2018 partecipa al concerto organizzato dall’ASL di Caserta al Teatro Comunale dove ha modo di esibirsi alla presenza di artisti come Tullio Solenghi, Massimo Lopez, Matthew Lee, Andrea Castelfranato.
Nel 2019 prende parte alla realizzazione della colonna sonora del film “Anime Borboniche”, in concorso al David di Donatello 2021, sotto la regia di Paolo Consorti e del paroliere Guido Morra ed in collaborazione con Ferruccio Spinetti. Collabora stabilmente con la cantante Antonia Di Maio, con la quale si aggiudica il premio della critica al Festival di Napoli del 2019. Il 16 Febbraio 2020 si esibisce alla Reggia di Carditello per l’associazione “Pergolesi”. Nell’Agosto del 2021 gli viene attribuito dalla Città di Lascari (Pa) il premio “Sicilia Eccellente” in occasione di una rassegna che ha visto il coinvolgimento di alcuni tra i più importanti artisti della scena musicale italiana. Prende parte nel 2021 alle 49esima edizione del prestigioso festival “Settembre al borgo” di Caserta, evento organizzato con la direzione artistica di Enzo Avitabile.
Nel 2021 fonda il duo con il Maestro Francesco Mammola, con il quale svolge intensa attività concertistica nazionale ed internazionale.

SALTAFOSSUM
La compagnia Saltafossum porta con sé le musiche e i canti di taverna, i salterelli e le burle, i racconti delle terre Sefardite e le Cantigas di Alfonso X. Un’estampita può come per magia essere la fine o l’inizio di un canto narrativo e una rotta l’ineluttabile termine di un lamento.
Lo spettacolo è musicale ma non solo, al suo interno vi sono racconti e burle, recite e sollazzi, personaggi ultraterreni e artifici improbabili. Non mancano all’indice le parate austere seppur folli e la magia dello foco. Pur non essendo prettamente una “pipe band” la compagnia in questione può eseguire in modo efficace parate con cornamuse, ciaramelle, bombarde e percussioni ad alto impatto sonoro, ma la sua particolarità si palesa nella varietà di strumenti utilizzati, che spazia dagli strumenti sopra citati a una più profonda ricerca nel campo musicale antico attraverso strumenti come: ghironda, gitterna, flauti (a becco e traversi) e nychelharpe (viola d’amore a chiavi).
Con aggiunta di strumenti della tradizione popolare e antica (ormai da anni in uso nel contesto della festa medioevale), quali bouzuki, salterio e tamburi a cornice.
Le musiche ed i canti spaziano dai canti di taverna alle “Cantigas de santa Maria”, passando per le melodie sefardite e le ballate trobadoriche della Francia e dei “Romanceros” spagnoli , fino ad arrivare al canto polifonico tardomedievale e rinascimentale. Special guest – jepetit pie de sourit.

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