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Chieti, crisi idrica e rimedi: il punto di Comune e Aca

L’Amministrazione chiede soluzioni contro i disagi, la presidente fa il punto sulle turnazioni

Chieti. Autobotti all’occorrenza sia a Chieti centro storico che a Chieti Scalo, interventi risolutivi e avvisi di riduzione e sospensione idrica tempestivi: questo ha chiesto Il sindaco di Chieti all’Aca durante la conferenza stampa di oggi, voluta dall’Amministrazione per avere dalla società di gestione del servizio idrico di Chieti notizie chiare sulla situazione, rimedi e interventi strutturali atti a risolvere i problemi annosi di emergenza idrica di cui la città soffre. A rispondere alle istanze comunali la presidente Aca Giovanna Brandelli con il consigliere di amministrazione Pierpaolo Canzano.

“Abbiamo voluto la conferenza per dare ai cittadini, nelle modalità più chiare ed esaustive, tutte le informazioni tecniche e progettuali che la società ACA attualmente possiede sul problema emergenza idrica – così il sindaco Diego Ferrara – . Necessario per conoscere la situazione e sgomberare il campo da brutte sorprese e presunti complotti ai danni di Chieti, ma era indispensabile capire cosa determina il razionamento e cosa condiziona l’approvvigionamento idrico a Chieti e nei 64 Comuni, serviti dalla società, chiedendo attenzione alle esigenze della città. L’ammaloramento della nostra rete idrica, superata e vetusta, inadeguata ai successivi inurbamenti della città, insieme alla conformazione del territorio sono delle risposte che sappiamo, ciò che mi preme da sindaco, forse l’unico a reclamarlo al punto di fare una verifica pubblica con i vertici Aca, è capire come si possano alleviare i disagi per i cittadini che si ritrovano senz’acqua nel momento di maggiore calura, o all’improvviso, cosa che per soggetti fragili, malati, famiglie con bambini e anche attività, non è pensabile. Al di là di queste considerazioni di buon senso, mi preme sottolineare l’importanza del dialogo fra istituzioni che, pur potendo registrare momenti critici e conflittuali, è indispensabile perché non si trascenda nel caos sociale e nell’anarchia decisionale. A tal fine chiederemo per l’emergenza tre autobotti e, affinché l’acqua non sia sprecata, prepareremo un’ordinanza per un uso consapevole della risorsa potabile, come stanno facendo anche altri Comuni, chiedendo ad Aca tempi rapidi sugli interventi strutturali previsti con fondi PNRR sull’ammodernamento della rete idrica e da ultimare nel 2026”.

“I problemi sono diversi, quello più rilevante è la carenza idrica: il dato di venerdì scorso su Chieti era di 400 litri in meno al secondo, la portata media è di 3.400 litri/secondo, la disponibilità era meno di 3.000 litri al secondo, per un’esigenza da bollino rosso che andava oltre i 4.000 – spiega la presidente Giovanna Brandelli – . La congiuntura è particolare perché la risorsa al momento è il 40% rispetto allo standard, stiamo replicando, se non peggiorando, le condizioni di lavoro del 2021. Diversi i fronti operativi a livello strutturale: abbiamo delle soluzioni come la digitalizzazione delle reti e il rifacimento dell’adduttrice Giardino, proprio per Chieti, che sono progetti finanziati, che hanno senso, ma che porteranno frutto nel 2025/26. In più abbiamo delle soluzioni operative e sono quelle del piano di gestione dell’emergenza idrica, che abbiamo presentato alla Regione Abruzzo già al marzo di quest’anno e che si traducono con le turnazioni sui serbatoi, questo accade perché ci rendiamo conto che la velocità di uscita dal serbatoio è maggiore di quella di ricarica a causa del super utilizzo e necessariamente dobbiamo interrompere i consumi per far recuperare ai serbatoi il giusto livello di capacità, il giusto livello di pressione per alimentare poi la rete intera. Il calendario delle chiusure non rema contro Chieti, l’acqua è poca per tutti: il sistema di Chieti, però, è molto diverso dagli altri Comuni, perché è fatto di serbatoi posti a diverse altezze che alimentano varie zone e influenzano tutta la rete. Ad esempio allo Scalo abbiamo cambiato la zona servita e va molto meglio. Vero è che consumiamo più del doppio dell’acqua degli altri, ma la potabile deve essere utilizzata strettamente per gli usi civici per evitare ulteriori sprechi, oltre a quelli della rete che perde una media del 40 per cento di acqua a Chieti. Da marzo alla Regione Abruzzo abbiamo chiesto il riconoscimento dello stato di emergenza idrica in base ai dati di ricarica delle sorgenti. A metà giugno la Regione ci ha rilasciato la possibilità di attingere al Pozzo di viale della Repubblica, a monte della discarica di Bussi, aiuta ma non basta, per situazioni a lungo raggio c’è bisogno di soldi e tempo per realizzare. Per l’emergenza ci sono delle misure straordinarie di fornitura con autobotti che mettiamo a disposizione dei Comuni, ai quali abbiamo chiesto di individuare dei punti di erogazione dove Aca può portare acqua ai serbatoi dell’utenza, purché siano capienti e sanitizzati, fermo restando che Aca trasporta fino al punto di distribuzione poi la responsabilità degli approvvigionamenti è dell’utenza Oltre questo l’utilizzo in emergenza delle autobotti, in particolare su disposizione della Prefettura, riguarda soggetti fragili e comunità particolari (ospedali, carceri, Rsa). Noi stiamo lavorando sodo, abbiamo anche assunto personale perché il lavoro sia avanzato e tecnico al contempo, ma faremo anche di più, uno sforzo di comunicazione per l’educazione dell’utenza al consumo sostenibile, perché molti comportamenti sbagliati influiscono sugli sprechi. Va ricordato che l’anno scorso abbiamo partecipato alla campagna “Ho rispetto dell’acqua” del Mistero dell’Ambiente, premeremo perché l’utilizzo dell’acqua potabile sia per uso civile e non per altri usi, specie in momenti come questo”.

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