Pescara. “In un anno la Regione Abruzzo ha potenziato le proprie infrastrutture per difendere l’Ente dagli attacchi informatici. Ovviamente non è sufficiente, ma comunque è un sostanziale passo in avanti. Ora è necessaria una riforma importante del nostro braccio informatico capace di produrre e garantire partnership più efficaci con le eccellenze aziendali che pure operano in Abruzzo”. Lo ha detto il Presidente del Consiglio della Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri intervenuto stamane alla seconda giornata del Cybersecurity Forum promosso al PalaBecci.
“Il Cybersecurity Forum è partito otto anni fa suscitando qualche perplessità perché si parlava di materie, come gli attacchi hacker, che sembravano lontanissime dalla nostra quotidianità, roba da Matrix – ha ricordato il Presidente Sospiri – per poi divenire oggi di attualità emergenziale. Pensiamo che nei giorni scorsi il Ministro degli Esteri e vicepresidente del Consiglio dei Ministri Tajani rispondendo alle dichiarazioni di Macron circa la situazione del fronte ucraino, negando con raziocinio l’ipotesi dell’invio di truppe, ha rimarcato che il vero problema oggi sono i cyberattacchi del sistema russo. E questa oggi è la priorità italiana, mondiale e locale, ovvero la protezione dei dati di qualsiasi processo di natura industriale o istituzionale e la guerra che dobbiamo combattere, una guerra che fa più danni di quella tradizionale combattuta con le bombe perché è subdola, silente, serpeggia nell’indifferenza generale perché non si vedono i morti. E allora otto anni fa è stato importante iniziare a sollevare tali problematiche. La Regione Abruzzo sul piano della Cybersecurity si sta progressivamente mettendo al passo con i tempi come Ente locale che ha la responsabilità nella difesa dei dati sensibili che si trovano oggi sotto attacchi che sono più o meno efficaci. Dallo scorso anno abbiamo percorso una strada di crescita: ci siamo resi conto di avere un sistema informatico molto debole, diffusamente debole, un personale sicuramente volenteroso ma in numero e formazione non adeguato e abbiamo acquisito la consapevolezza che anche in Abruzzo ci sono delle eccellenze di caratura nazionale e internazionale che possono potenzialmente permettere alla Regione Abruzzo di potenziare il suo braccio informatico. Intanto, però, abbiamo la consapevolezza di avere un problema, abbiamo già parzialmente rafforzato le nostre infrastrutture ma non è sufficiente a reggere una possibile onda d’urto, non siamo ancora nelle condizioni migliori. Abbiamo introdotto nei ranghi della pubblica amministrazione delle figure performanti per coprire i buchi che c’erano, abbiamo compreso la necessità di avviare un processo di riforma. Sicuramente oggi la situazione è migliore rispetto a un anno fa. Ovviamente quella della Cybersecurity non sarà una sfida vinta finchè non cambiamo i nostri stili di vita e i nostri comportamenti, imparando noi per primi a proteggere i nostri dati. Secondo le stime ufficiali in Europa mancano almeno 300mila professionisti della cybersecurity, noi abbiamo cercato di mettere insieme le principali imprese con l’Università per cercare di creare un campus in cui le aziende si devono aggregare nella fase della formazione ed è su questa strada che dobbiamo proseguire”.