La squadra di Schiazza è campione uscente e prova a confermarsi, il dirigente Fabio D’Angelo: “Pronti: con umiltà e gruppo ci proviamo”
Pescara. Pochi mesi gli sono bastati per entrare in totale sintonia con il mondo della Folgore Delfino Curi Pescara e con il gruppo Under 15 di cui è fiero dirigente accompagnatore, amico, consigliere e super tifoso. Fabio D’Angelo è una delle belle new entry di questa stagione sportiva nel club pescarese: domani mattina al Pallozzi di Sulmona sarà in panchina ad emozionarsi per la finale per il titolo regionale Under 15, in cui i suoi ragazzi – allenati da mister Schiazza – sfideranno l’Academy L’Aquila in gara secca. La Curi insegue un fantastico bis, avendo vinto il titolo di categoria anche nella passata stagione.
“Ho portato bene – scherza Fabio D’Angelo, papà di Riccardo, un calciatore dell’Under 15 del Pescara – . Battute a parte, la verità è che questa squadra era già preparata per vivere una stagione del genere, io ho fatto davvero poco…”.
La settimana scorsa dopo i gol segnati in semifinale contro la Virtus Vasto è saltato dalla panchina con l’entusiasmo di un bambino: “Sono reazioni istintive, del momento, figlie delle emozioni che questa squadra ci trasmette. Con questo gruppo di ragazzi è facile entrare in empatia, essere d’aiuto, soprattutto nei momenti difficili. Io cerco di esserci, anche stando in un angolo, sia per loro che per il bravissimo mister Schiazza. Il nostro obiettivo è fare di tutto per far crescere questi ragazzi. Che è poi l’obiettivo della società. Il calcio dev’essere una scuola di vita, un’esperienza da portarsi dentro per sempre”.
L’estate scorsa ha risposto sì alla prima chiamata di Antonio Martorella. “Vero, è stato naturale fare questa scelta, anche se può sembrare strana considerando che mio figlio gioca in un’altra società e che spesso i papà diventano dirigenti nelle squadre dei figli. Io invece volevo vivere il mio percorso senza interferire con quello di mio figlio e ho detto subito sì. Tra l’altro, in questo gruppo ci sono diversi suoi ex compagni del Pescara e suoi amici. E lui, Riccardo, fa parte della famiglia ormai: è un nostro tifoso e quando può viene a vedere le nostre partite. Io coltivo la mia passione qui alla Curi con gli amici Martorella, Croce, Sasso e Recinella, oltre che con i mister. Sono orgoglioso di far parte di una società di grande tradizione calcistica: è vero che si lavora tanto sull’educazione e sulla formazione umana dei ragazzi, ma si fa anche calcio di qualità, a partire dalla scuola calcio. Sono rimasto stupito, in questi mesi, dal grande interesse che c’è attorno ai nostri calciatori da parte di club di categorie superiori e professionistici, segno che il marchio Curi ancora oggi è una garanzia nel mondo del calcio”.
Fabio D’Angelo è rimasto molto colpito dal gran lavoro extracalcistico della Folgore Delfino Curi, che segue il motto del presidente Martorella “Il calcio oltre il calcio”. Domani sera all’Auditorium Flaiano il concerto regalato dal club alle mamme dei tesserati per la Festa della mamma. “Esperienze meravigliose. Non tutti i ragazzi hanno la possibilità di vivere la “cultura sportiva”, qualcosa che va oltre l’attività svolta sul campo. I progetti della società servono ai ragazzi per legare di più, per rendersi conto di quello che c’è fuori dalla loro quotidianità di adolescenti, ma anche per vivere più serenamente i momenti dell’allenamento e della partita. Capire che non ci siamo solo noi in questo mondo, che tanti hanno bisogno, che esiste il calcio ma ci sono anche l’arte e la solidarietà. Abbiamo lo scopo di educare i ragazzi, affiancando in parte le famiglie. Il campo non è sufficiente. Stiamo vivendo momenti bellissimi di aggregazione, come le cene post partita, spesso con i genitori coinvolti. Da noi le famiglie sono legate tra loro e non c’è competizione. Si vede anche dall’atteggiamento dei ragazzi. anche chi non è convocato è sempre presente, a bordo campo, per dare sostegno ai compagni. A 50 anni sto crescendo tanto e imparando da questi giovani, soprattutto a livello di emozioni”.
Ora c’è la finale per coronare una stagione da favola: “I ragazzi sono pronti. Ripeto: sono tutti coinvolti e concentrati. Arriviamo con la giusta tensione, ma senza esagerare. Consapevoli delle nostre possibilità, forti del lavoroe e dello spirito di gruppo, con il singolo a disposizione della squadra, atteggiamento che, sono certo, vedremo anche al Pallozzi”.