Chieti. Martedì 7 maggio 2024, alle ore 15.00, presso l’Auditorium del Rettorato nel Campus universitario di Chieti, avrà inizio il Convegno Internazionale dal titolo “Filosofia delle piante”, promosso e organizzato dal professor Oreste Tolone, associato di Filosofia Morale ed Etica applicata presso il Dipartimento di Scienze filosofiche, pedagogiche ed economico-quantitative, in collaborazione con il centro Europe Direct Chieti dell’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara. L’incontro si aprirà con il saluto del Pro-Rettore, Tonio Di Battista, del Direttore del Dipartimento Disfipeq, professor Adriano Ardovino, e della responsabile di Europe Direct Chieti, dottoressa Annalisa Michetti. Il convegno, che si svilupperà su due giorni, il 7 e l’8 maggio, vedrà, oltre alla partecipazione di Massimo Cacciari, opinionista e politico nonché professore emerito di Filosofia presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, gli interventi dei professori Kurt Appel, dell’Università di Vienna, Florence Burgat, della Scuola Normale Superiore di Parigi, Miguel Segundo Ortin, dell’Università di Murcia (Spagna), Francesca Michelini, dell’Università di Kassel (Germania), Luciana Repici, dell’Università di Torino, Andrea Le Moli, dell’Università di Palermo, Marco Celentano, dell’Università di Cassino, Margherita Bianchi, dell’Università di Padova e Piero di Carlo, dell’Università “d’Annunzio” di Chieti-Pescara. L’iniziativa, salutata positivamente dal Commissario Europeo per l’Ambiente, gli oceani e la pesca, Virginijus Sinkevičius, ha ricevuto il patrocinio della Società Italiana di Filosofia Morale e della Scuola di Studi Superiori “G. d’Annunzio”.
“Il sottotitolo del convegno, “Green Deal: un pensiero sostenibile”, – spiega il professor Oreste Tolone – intende declinare un tema prettamente filosofico, come la questione ambientale e la “cecità” dello sguardo occidentale nei confronti del mondo vegetale, con le politiche europee e le linee guida, su cui sono sintonizzate la ricerca accademica e universitaria. La questione ambientale, pressante da tanti punti di vista, – aggiunge il professor Tolone – ha costretto a ripensare il rapporto dell’essere umano con l’ambiente, inteso sia nella sua dimensione unitaria quanto nelle sue componenti. Ciò, se da un lato ha condotto a mettere in dubbio un approccio troppo centrato sul soggetto umano, dall’altro ha indotto a espandere progressivamente il “cerchio” di coloro a cui riconoscere, in qualche misura, uno statuto morale, coinvolgendo prima le scimmie antropomorfe, poi i mammiferi superiori e a seguire le diverse forme di vita, nelle loro varie articolazioni. Tale espansione, sganciando l’etica da una dimensione puramente umana, – prosegue il professor Tolone – solleva problemi di “limite”, sollecitando una riflessione importante sull’organico in generale e, per la prima volta forse in modo così significativo, sulla sfera vegetale, delle piante. L’idea di una “liberazione vegetale”, sula scia di quella “animale” anticipata da Peter Singer nel 1975, supera il tono della pura provocazione, diventando un tema filosofico di primaria importanza. Questa rinnovata attenzione costringe, come di recente è stato fatto per esseri umani e animali, a indagare lo specifico della pianta, nel suo rapporto di identità e differenza rispetto al regno animale; azione che già in parte era stata svolta e anticipata, in qualche misura, dall’antropologia filosofica di inizio Novecento e dall’etologia. In particolare, – conclude il professor Oreste Tolone – appare significativa la tendenza a riconoscere, anche alla sfera vegetale, una forma di soggettività, di autonomia”.
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