Fedeli ricevuti dal Santo Padre in occasione delle celebrazioni per i 100 anni della chiesa parrocchiale di Frisa
Guastameroli. Hanno incontrato Papa Francesco ieri, primo maggio, a Roma gli oltre cento fedeli della parrocchia di Guastameroli di Frisa in occasione del pellegrinaggio giubilare promosso nell’ambito delle iniziative per il centenario della chiesa parrocchiale di San Filippo Neri. Alla presenza del sindaco di Frisa Nicola Labbrozzi e di don Alessio Primante, cancelliere della diocesi di Lanciano-Ortona, di don Edwin parroco di Frisa, i fedeli hanno incontrato il Santo Padre in sala Nervi, dove lo hanno informato delle iniziative parrocchiali per l’anno giubilare ed omaggiato con un’edizione speciale di Montepulciano d’Abruzzo Doc, appositamente prodotta dalla cantina Collo Moro per papa Francesco. Il Santo Padre ha poi benedetto le corone restaurate della Madonna delle Grazie (copatrona della parrocchia) che il prossimo 11 giugno, in occasione della messa solenne del centenario officiata dal Cardinal Comastri, saranno riposizionate sulla statua. Dopo la Santa Messa, celebrata nelle Grotte vaticane della Basilica di San Pietro, la delegazione di Guastameroli si è recata nella chiesa di Santa Maria in Vallicella per la visita al complesso religioso che ospita le spoglie di San Filippo Neri, Santo a cui è dedicata proprio la parrocchia teatina.
“Abbiamo vissuto una giornata di grandi emozioni e di condivisione vera – spiegano i rappresentanti del consiglio parrocchiale straordinario per il Giubileo – in un cammino di avvicinamento all’11 giugno, giornata in cui festeggeremo il centenario della nostra vita parrocchiale. L’anno giubilare, il primo della storia della nostra comunità – aggiungono – terminerà con la chiusura della Porta Santa, il 24 novembre nel giorno della solennità di Cristo Re e proseguirà, nei prossimi mesi, con momenti di crescita spirituale che saranno per tutto noi strumento di rinnovata consapevolezza sulla responsabilità che abbiamo come cristiani rispetto al futuro che ci attende per noi stessi e nella comunità. Custodiremo con gioia il ricordo dell’udienza dal Santo Padre, un vero dono di grazia”.