Cultura e eventi

Sul grande schermo “Il Caso Josette” con il doppiatore abruzzese Franco Mannella

Nel XVII° secolo, gli animali potevano essere processati per aver commesso un crimine e l’avvocato Pompignac, deriso dagli amici della locanda, è convinto di aver trovato il caso della vita: difendere la giovane ed innocente capra Josette, accusata ingiustamente dell’omicidio di un maresciallo.

Ma dovrà anche fare i conti con il suo avversario, il formidabile e celebre Valvert. Il Caso Josette, un film di Fred Cavayé con Dany Boon, Marie-Anne Chazel, Claire Chust, Jérôme Commandeur è una commedia decisamente particolare.

Disponibile sul grande schermo francese dal 21 febbraio, uscirà in sala in Italia dal 24 aprile con Notorious Cinema ed ancora un volta vanta la presenza di una voce abruzzese ed in particolare quella di Franco Mannella, di Arotron di Pianella, che si è interfacciato proprio con l’esuberante avvocato Pompignac, l’attore Dany Boon già doppiato in passato, impegnato in un caso che potrebbe avere dell’assurdo ed invece si tratta di una storia vera.

Il Caso Josette si svolge in Francia nel 1640. Un avvocato di pessima fama, Maitre Pompignac: un giorno arriva da lui una giovane donna che lo prega di difendere Roxanne. Roxanne ha undici anni ed è accusata di aver ucciso un maresciallo di Francia. Maitre Pompignac accetta ma quando scopre che Roxanne in realtà è una capra rimane interdetto.

“La carriera di Pompignac è fatta di cause perse, di clienti che hanno fatto sempre una brutta fine, ma una capra non gli era mai capitata; in quell’epoca anche gli animali alla pari delle persone, potevano essere sottoposti a processo e condannati.
E così, superato lo stupore e la perplessità iniziali decide di procedere con questo nuovo incarico – anticipa Franco Mannella. – La storia è bizzarra ma reale: perchè, verrebbe da chiederci, proprio ad un avvocato che non ha mai vinto una causa in vita sua tocca difendere una capra? È proprio il primo aspetto che colpisce di questo personaggio alternativo che incorre anche nell’ironia della sorte. Certo è che l’intenzione è quella di vincerla questa causa, perché non si dica di lui che non sia capace di difendere nemmeno una capra. E’ stato un lavoro divertente, insolito, ma nello stesso tempo mi auguro sempre che la mia ‘interpretazione’ sia per il pubblico motivo di divertimento”.

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