Pescara. Per il Giorno del Ricordo 2024, giovedì 15 febbraio ore 20.45 al Florian Espace di Pescara, il Florian Metateatro-Centro di Produzione Teatrale, in collaborazione con ANVGD-Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia e col sostegno della Presidenza del Consiglio del Comune di Pescara, presenta
“La città di Pietra prese il Mare. Pola” primo studio, mise en espace tratta dal libro “Bora. Istria, il vento dell’esilio” scritto a quattro mani da Anna Maria Mori e Nelida Milani. Drammaturgia e regia di Giulia Basel.
In scena a dare voce alle due scrittrici Giulia Basel e Anna Paola Vellaccio, insieme a Donatella Bracali e Alessio Tessitore e con la presenza scenica di Emanuela D’Agostino, Umberto Marchesani e Chiara Sanvitale e di alcunə allievə del corso di teatro per ragazzə Teatrando. Le musiche originali sono eseguite dal vivo alla viola da Irida Gjergji. Voce fuori campo Massimo Vellaccio. Disegno luci e registrazioni di Renato Barattucci.
“La città di Pietra prese il Mare. Pola” parla del grande esodo giuliano-dalmata del secondo dopoguerra che ha stravolto la vita dei moltissimi esuli e dei pochissimi italiani che hanno tenacemente scelto di rimanere.
Attraverso la testimonianza di due grandi scrittrici, che lo hanno vissuto in prima persona, ci racconta il dramma di un popolo diviso, dà voce al sofferente vissuto dei «due grandi eserciti di umanità diversamente e ugualmente vinta e disperata»: l’umanità dei «rimasti» e quella degli «andati».
Ma ci parla anche dell’Italia. Della sua insensibilità di allora e dei decenni che sono seguiti.
Gli italiani dell’Istria e della Dalmazia spesso non trovarono neppure quel sostegno solidale e quell’affetto fraterno che il loro lungo, amarissimo calvario meritava. Percepiremo così il grande dramma vissuto nel dopoguerra da quelle terre, da quelle donne e da quegli uomini. Due traumi, inesorabilmente intrecciati: quegli assassinii di cui le foibe sono il simbolo e quell’esodo che fu quasi totale.
“La città di Pietra prese il Mare. Pola” si prefigge di dare un contributo alla comprensione, anche attraverso l’emozione, di quei fatti così a lungo relegati ai margini della storia e per lo più travisati.
Ingresso gratuito su prenotazione via Whatsapp al 393 9350933 fino ad esaurimento dei posti.